I luoghi del romanzo "Bronzo assassino": la città di Troia
UN VIAGGIO TRA STORIA E MITO
In alcuni romanzi l'ambiente in cui si susseguono le vicende si limita a costituire il cielo, il fondale e le quinte del palcoscenico su cui recitano gli attori del dramma. In altri, al contrario, diventa lui stesso un personaggio che può, addirittura, assurgere al ruolo di coprotagonista: si pensi, ad esempio, ai Promessi Sposi. Con le debite proporzioni, questo è il caso di "Bronzo assassino".
Le descrizioni di Sparta, città in cui si svolge la storia, e di Troia, ricordata da Ettore nelle sue riflessioni, non servono, infatti, solo ad aiutare l'immaginazione del lettore a calarsi nello stile di vita e nei sentimenti degli uomini e delle donne che respiravano l'aria del 1200 a.C. Le ho usate soprattutto per far comprendere in profondità le differenze esistenti fra la Weltanschauung della civiltà micenea e quella troiana.
Marco Bertoli
Troia, la città dalle belle mura.
Troia è stata un'antica città dell'Asia Minore situata all'entrata dell'Ellesponto, nella moderna Turchia.
Abitata dall'inizio del III millennio a.C., le sue rovine sono state scoperte sulla collina di Hissarlik nel 1871 da Heinrich Schliemann. Gli scavi hanno portato alla luce nove livelli sovrapposti che spaziano dall'insediamento originale al periodo bizantino. Per quanto non corretta in base alle ultime ricerche, la figura seguente dà un'idea della successione delle città.
In questa figura, è rappresentata una visione schematica e dall'alto della sovrapposizione degli strati.
La Troia che ha le maggiori probabilità di corrispondere alla città di-strutta al termine della guerra cantata nell'Iliade è quella indicata con la sigla VIIa (settima).
I motivi che hanno portato molti archeologi a questa conclusione sono i segni di un incendio violento che può essere datato attorno al 1200 a.C. La natura bellica dell'evento catastrofico è supportata dagli scheletri rinvenuti in mezzo alle rovine delle case e le punte di freccia in bronzo sparse vicino alle mura. A motivare il rifiuto di questa tesi erano la piccola dimensione areale di Troia VIIa, ritenuta perciò non compatibile con una città importante e meritevole di essere preda di una razzia micenea.
Le ricerche compiute a partire dal 1989 hanno, però, portato alla scoperta di un aggere ai piedi della collina. Gli scavi nelle pianure a sud del rilievo e le indagini magnetometriche hanno permesso di capire che l'abitato era quindici volte più esteso di quanto stabilito in precedenza. A cingere il tutto, era presente un fossato, tagliato nella roccia, che misura una larghezza di 4 metri e una profondità di 2. Il sistema fortificato racchiudeva, quindi, la cittadella sede dell'élite di potere e l'insediamento abitato dal popolo.
Ai fini di "Bronzo assassino" raffigura una civiltà mercantile, dedita più ai commerci che le garantiscono la prosperità che all'espansione territoriale e alle conquiste militari.