I luoghi di Percussor. I delitti del Reame Pisano
SCOPRIAMO L'AMBIENTAZIONE DEL ROMANZO DI MARCO BERTOLI
"Percussor. I delitti del Reame Pisano" è ambientato in una Pisa "alternativa" del '600, dove la Storia ha preso una direzione diversa, e dove esiste anche la magia. Come racconta l'autore, alcuni luoghi sono realmente esistenti, altri sono stati creati o rivisitati da Marco Bertoli per assaporarne a pieno la potenza letteraria.
Quartiere di Sant'Antonio
È situato nell'angolo Sudovest della città. Assieme a quello di San Martino costituisce la parte meridionale del centro storico. Un tempo l'area nel suo complesso era denominata Kinzica: solo dopo la conquista da parte di Firenze fu suddivisa nei quartieri attuali.
Il Lungarno ne costituisce il lato settentrionale, le mura quello opposto e l'occidentale. L'impianto viario odierno è rimasto quello descritto nel romanzo, conservandosi persino nei nomi delle strade. A differenza del XVII secolo, però, non sono più presenti gli orti e i giardini racchiusi tra le case.
Caserma dei Reali Moschettieri
È situata in Piazza Dante ed è inventata di sana pianta, ispirata dall'edificio della ex-Cassa di Risparmio di Pisa.
Sul frontone che orna il porticato antistante all'entrata è inciso a grandi lettere: "Gendarmeria dei Reali Moschettieri - Contra scelera usque ad mortem".
Da un appunto di lavoro.
"Il grande palazzo che incombeva sull'intero lato settentrionale della piazza. I raggi del sole calante si riflettevano sulla facciata ricoperta di pregiato marmo rosso, proveniente dalle terre veneziane, lucido come uno specchio e mantenuto tale da un costoso e potente incantesimo.
Il leggero tremolio dell'aria attorno ai muri perimetrali non era, però, dovuto agli effetti del riscaldamento solare, quanto, piuttosto, ai numerosi e potenti sortilegi protettivi che dovevano impedire qualsiasi tentativo di intrusione illecita."
Palazzo Tidi
I Tidi sono stati una famiglia nobile che, insieme ai Gualandi e ai Lanfranchi, appoggiarono l'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini nella rivolta contro il conte Ugolino della Gherardesca.
La descrizione degli ambienti, pur di fantasia, si basa comunque sui palazzi dell'epoca tuttora presenti in città.
Palazzo Arcivescovile
È situato nelle vicinanze del Duomo e della Torre Pendente. La sua origine risale al 1400.
La descrizione delle scuderie è basata su locali seicenteschi ancora esistenti, sia pure ristrutturati per altri scopi.
"Il chiarore diffuso da due lanterne a vetri fissate alle estremità opposte delle scuderie era appena sufficiente a Guido del Fornaio per consentirgli di muoversi all'interno del vasto locale senza inciampare contro un secchio abbandonato sul pavimento o un forcone appoggiato agli stalli di legno che si fronteggiavano lungo le pareti.
Nel silenzio interrotto dagli sbuffi di un cavallo disturbato nel sonno, l'uomo si aggirava furtivo tra le lisce colonne che sorreggevano le volte a crociera in mattoncini rossi."