Leggende d'Italia - la Fata Morgana
Lo scrittore Giuseppe Gallato parla del suo racconto "L'illusione di Morgana", inserito in "Bestie d'Italia".
Di cosa parla il racconto "L'illusione di Morgana"?
Si tratta di una trasposizione in chiave fantasy della Leggenda Siculo-Calabra della Fata Morgana. Tale mito è ambientato al tempo delle invasioni barbariche, quando un'orda di conquistatori, dopo aver attraversato tutta la penisola, giunse alle rive del mar Jonio, davanti allo stretto. A pochi chilometri, sull'altra sponda, sorgeva un'isola meravigliosa dominata da un gran monte fumante, l'Etna. Trovandosi sprovvisto di imbarcazioni, quindi impotente dinnanzi al mare, il re barbaro a capo delle truppe prese la decisione di fermarsi nella città di Reggio fin quando non avrebbe trovato una soluzione per raggiungere quello che definì il "Grande Regno". Questo fin quando non incontrò una donna bellissima, apparsa un giorno dal nulla per offrirgli l'isola.
Era agosto, le acque erano tranquille e "neppure un alito di vento turbava la pace e la serenità del luogo". E mentre l'aria era tersa e limpida, la magia della Fata fu in grado di far apparire la Sicilia vicinissima: si potevano vedere distintamente - quasi come se si potessero toccare con le mani - gli alberi da frutto, il grande monte che vomitava fuoco, le spiagge, le vie di campagna e perfino gli uomini che scaricavano merci dalle navi nel porto. Fu a quel punto che il re barbaro si tuffò in acqua, sicuro di poter raggiungere l'isola con poche semplici bracciate.
Ma quando l'incanto si ruppe, lui affogò miseramente. Tutto, infatti, era un miraggio, un'illusione della bella e sconosciuta donna, che altri non era se non la Fata Morgana...
La statua della "Fata Morgana" venne realizzata nel marzo del 2006 dagli scultori Francesco Caridi e Filippo Malice e posizionata su uno scoglio antistante Reggio Lungomare. Questa dolce figura femminile evanescente evoca le leggende suscitate dal celebre fenomeno ottico-meteorologico della "Fata Morgana" frequentemente osservato nello stretto di Messina che, in particolari condizioni, fa apparire la costa siciliana più vicina e riflessa al centro dello stesso mare.
(Fonte: CityNow)
Quali creature fantastiche sono presenti?
La Morrigan è una dea della mitologia celtica e irlandese, e più precisamente la dea della guerra e della morte, ma talvolta è anche vista come una dea madre, portatrice di fertilità. Tra le tante versioni, la più celebre si concentra sul renderla una donna dai grandiosi poteri magici, capace di trasformarsi sul campo di battaglia in un lupo bruno o in un corvo, annunciando la morte agli eroi più valorosi.
Sono proprio queste le creature fantastiche che conosceranno i lettori leggendo "L'illusione di Morgana". Ma attenzione alle sorprese finali!
Perché questa scelta?
Perché la storia Siculo-Calabra della Fata Morgana è una combinazione tra scienza e mito, storia e leggenda: un fenomeno che ha sorpreso tutti fin dai tempi più antichi, da poeti a commercianti di passaggio lungo lo Stretto di Messina.
La leggenda tramanda che Fata Morgana, dopo avere condotto Artù ai piedi dell'Etna, rimanendo incantata dal clima, dai luoghi e dal mare che lambisce con dolcezza le coste siciliane e quelle calabre, volle abbandonare i luoghi e gli ambienti del freddo mondo celtico per stabilire la sua dimora proprio nelle profondità delle acque dello stretto. E su questo splendido e antico palazzo di cristallo, lei ospita le fate e le buone maghe di tutto il Mediterraneo. Ogni tanto, presa da un po' di nostalgia, richiama alla memoria Camelot, le grandi foreste incontaminate e altri ricordi felici legati alla sua millenaria esistenza.
Altro aspetto interessante riguarda la componente scientifica del mito. "Fata Morgana", infatti, è uno dei fenomeni ottici in campo naturale tra i più rari e straordinari, che si può osservare quando sussistono ben determinate condizioni atmosferiche nelle giornate particolarmente calde e afose. La costa siciliana, vista da quella calabrese, sembra distare pochi metri. Il tutto avviene quando sulla superficie del mare, minuscole goccioline di acqua rarefatta fanno da lente di ingrandimento.
Scientificamente si distinguono quattro tipi di "Fata Morgana":
• Morgana semplice o Sottomarina, quando lo specchio ondoso ripercuote gli oggetti stanti sulla riva individualmente, semplicemente e senza moltiplicarli;
• Morgana centupla o Molteplice, quando la ripercussione avviene moltiplicando gli oggetti medesimi e mostrando ora da un punto, ora da un altro dei luoghi circostanti sempre centuplicati;
• Morgana Gasforme o Atmosferica, quando le rive dell'opposta Reggio si avvicinano a quelle di Messina;
• Morgana mista o d'Iride fregiata, quando le immagini si osservano contemporaneamente ripercosse dal mare e dall'aria, fregiate e contornate dai colori dell'iride.
Docente laureato in Filosofia, redattore e giornalista, ama liberare il suo estro creativo nella stesura di scritti fantasy, sci-fi e horror. Master di Giochi di ruolo, nel tempo libero si diletta a suonare il pianoforte e a comporre musica strumentale.
Con all'attivo oltre trenta pubblicazioni in ambito letterario, nel corso degli anni è stato insignito di diversi riconoscimenti. Tra questi: il primo posto al concorso Fantasticamente (2015); il Premio della Critica al concorso Duecento Nicosia Diocesi (2016); il Premio Sicilia Federico II, sezione fantasy (2017); il Premio al Talento Giuliana Trombatore, categoria letteratura (2018). È autore di Incantesimi nelle vie della memoria (Caravaggio Editore, 2018) e Awakening, la genesi dell'anima (Caravaggio Editore, 2019).
Per NPS Edizioni, ha scritto il racconto "L'illusione di Morgana", inserito nell'antologia "Bestie d'Italia - volume 1".